Brutte notizie per il calcio italiano, che dirà, ufficialmente, addio al Decreto Crescita.
Con la manovra finanziaria 2024 il Governo ha chiuso la parentesi del Decreto Crescita, creando un enorme problema per il calcio italiano.
Lo sport più seguito del paese non risulta presente nella lista degli esentati dagli sgravi fiscali, per i lavoratori che arrivano dall’estero.
Una decisione, che potrebbe influenzare negativamente i club che si affidano a questo vantaggio per acquistare campioni da altri campionati.
La decisione, inoltre, è retroattiva, dunque sarà valida anche per gli acquisti effettuati durante il mercato estivo.
Il Governo ha annunciato, che dal 2024 i lavoratori che trasferiscono la residenza fiscale in Italia potranno beneficiare di un regime agevolato per un massimo di 5 anni.
La riduzione della tassazione del 50% potrà essere applicata a lavoratori con elevata qualificazione o specializzazione, purché non siano stati residenti in Italia nei tre anni precedenti.
Se da un lato questa decisione potrebbe essere accolta positivamente da coloro che non erano favorevoli all’introduzione del Decreto Crescita, dall’altro avrà un impatto significativo sul mercato del nostro calcio, già in impegnato in una lotta continua contro la Premier League e, da quest’anno, con l’Arabia Saudita.
Questa decisione rappresenta una vera rivoluzione, seppur negativa, per i club italiani che fino ad ora facevano affidamento sugli sgravi fiscali a livello di ingaggio.
I calciatori non residenti in Italia nei due anni precedenti l’acquisto potevano beneficiare di una tassazione del 25% invece del 45% sul loro ingaggio lordo, se fossero rimasti in Italia per almeno altri due anni.