Una squadra partita sulle ali dell’entusiasmo, grazie alla doppietta folgorante di Andrea Pinamonti, apparso in splendida forma e con due esterni, che grazie ad un’organizzazione offensiva della partita, da parte di Dionisi, spingono e mettono in difficoltà la retroguardia del Frosinone.
Dopo 20 minuti la gara, quando sembra essere in cassaforte per i neroverdi, ecco che prende una piega drasticamente negativa.
La squadra si sfalda, malgrado vi siano prima i miracoli di Cragno, alla prima da titolare, su due indemoniati come Cheddira e Soulé.
Ci pensa Ruan Tressoldi a rovinare i piani dell’allenatore toscano, con sbavature incredibili e, per completare l’opera concede il rigore ai ciociari, quando ormai il primo tempo era giunto agli sgoccioli.
Si va a riposo con i neroverdi sopra di un goal, ma con meno sicurezza dal punto di vista della gestione e soprattutto meno capacità di segnare, causa anche alcune ripartenze a volte sfumate e gestite male, specialmente dal leader della squadra Domenico Berardi con la 10 sulle spalle.
Si torna in campo nel secondo tempo e la squadra di Di Francesco mostra subito di voler mettere le cose in chiaro, vincendo la partita e in soli 6 minuti il Sassuolo sbanda sotto i colpi di Mazzitelli prima e Lirola poi, uno dei tanti ex del match.
La partita non è ancora persa, almeno sul campo. Sì, perché dopo il secondo gol subito, del momentaneo pareggio, Dionisi decide di apportare alcune modifiche all’assetto della squadra, nella speranza di migliorare le cose, ma purtroppo la i ragazzi staccano la spina e si lasciano sovrastare dalla manovra gialloblù spinta e incoraggiata dal pubblico calorosissimo dello Stirpe.
Dopodiché? La rabbia di Pinamonti che striglia i compagni ricordando di spendere energie fisiche sul campo invece di intavolare risse gratuite, che giovano all’ambiente ciociaro. Pedersen sulla fascia fa rimpiangere uno straripante Vina, mentre Castillejo decide di portare più palloni a spasso che avversari, sciupando l’occasione più clamorosa del secondo tempo, per riportare il punteggio in parità.
Invece, Thorstvedt dimostra di possedere tutto tranne le doti da play-maker.
Berardi si intestardisce in dribbling su dribbling, finendo per andare a sbattere contro gli avversari e infuriandosi con i compagni, ormai usciti completamente fuori dalla partita.
Miracoloso nel finale l’intervento di Turati, che stampa sulla traversa il tentativo di testa di Toljan.
Su conseguente gol sbagliato il Frosinone con quel poco di fiato ancora rimasto lancia a campo aperto un devastante Cheddira che a tu per tu con Cragno ricorda ai tifosi neroverdi la presenza di un altro ex Sassuolo, Pol Lirola, che con ben 7 metri di porta sguarnita non può fare altro che gonfiare la rete e andarsi a godere l’abbraccio dei suoi nuovi tifosi.
Il Sassuolo finisce per sgretolarsi ancora una volta dopo sole 4 partite.
Ma questa volta lo fa sotto i colpi di un avversario, che non sembrava, almeno all’apparenza, così tanto superiore.
Ma il pallone come si suol dire è rotondo e se la squadra di Dionisi vorrà scongiurare una incredibile lotta per la salvezza, dovrà aumentare di molto i giri di quella sfera.
Sfera, che in questo inizio di stagione, ha trafitto i portieri neroverdi per ben 9 volte.