Tralasciando gli orrori arbitrali che hanno, purtroppo, inciso maledettamente sul risultato finale, bisogna concentrarsi sul Sassuolo e tentare di capire quali sono gli aspetti positivi e negativi, per ripartire, di nuovo, a testa bassa.
LA SCELTA TATTICA
Giocare di contropiede ha portato i suoi risultati nel primo tempo, ma poi? Nel momento in cui dovevi azzannare la gara chiudendola definitivamente hai smesso di giocare in contropiede, gestendo il pallone con ritmi molto bassi, quasi a voler addormentare la partita.
Mai scelta fu più errata da parte di Ballardini e della squadra, che mostrano nuovamente insicurezze nel gestire doppi vantaggi, come già successo a Frosinone e come successo altrettante volte contro Cagliari, Genoa, Lecce, Roma, Napoli, Bologna e Udinese.
Si è vista una squadra con un mordente diverso, con delle motivazioni e anche con idee ben precise di gioco, con una conseguente fisionomia tattica che comincia ad intravedersi.
PAURA DI GESTIRE E VINCERE
Bisognerebbe entrare nella testa dei giocatori per cercare di capire cosa non ha funzionato, resta il fatto che sul gol del 2-2 Maggiore si ritrova completamente solo all’altezza del dischetto e la difesa del Sassuolo, schierata, si fa beffare dall’ex Spezia. Questi sono errori già visti e rivisti che, se vuoi rimanere in Serie A, non ti puoi permettere.
DA DOVE RIPARTIRE
Dalle manovre di gioco ritrovate, dai compagni che si sacrificano l’uno per l’altro, dai gol che finalmente, con Ballardini, sono tornati a far gioire i tifosi e dallo spirito di squadra, lo si dice sempre perché è un detto che spiega l’essenza di questo sport, l’unione fa la forza, perciò Sassuolo adesso rimboccati le maniche e riprenditi quello che ti è stato tolto.