Il fuoriclasse del Sassuolo Domenico Berardi ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso della miniserie “Sassuolo, La Rinascita”, visibile su DAZN, in cui ha raccontato alcuni retroscena relativi alla stagione neroverde e non solo.
BERARDI SULL’INFORTUNIO DI VERONA. “Non ero al 100% quel giorno ma ci tenevo a dare una mano alla squadra e per questo ho fatto il massimo per giocare. Il resto lo abbiamo visto tutti, mi sono fatto male in un momento particolare della stagione, perché da lì in poi il Sassuolo è entrato in un tunnel e dopo il mio infortunio è stata anche una stagione sfortunata. La retrocessione è stata brutta da digerire perché non poter dare una mano alla squadra e vederla da casa sdraiato sul divano mi ha fatto molto male”.
SU LAURIENTÉ E THORSTVEDT. “Armand ha fatto un campionato strepitoso, ha segnato 18 gol, e secondo me aveva un conto in sospeso anche lui, come me. Thorstvedt? Abbiamo perso un bel pezzo da 90 con il suo infortunio, giocava tutte le partite da titolare”.
BERARDI SUL RITORNO IN CAMPO. “Grosso ha ricreato quel gruppo che si era perso l’anno prima. Con il Cittadella io ero in panchina, non vedevo l’ora di ricalpestare l’erba del campo, come fossi un bambino che inizia a dare i primi calci a un pallone. Avevo la stessa voglia di quando ho iniziato a fare questo mestiere. Aspettavo quella famosa lavagnetta con il numero 10 che subentra e ricalpesta quel prato verde. La prima giocata che ho fatto è stato uno stop con cambio gioco e da lì ho capito che Berardi era veramente tornato”.
RITORNO AL GOL CONTRO IL MANTOVA. “Sono andato sul dischetto e per me è stata una liberazione, non vedevo l’ora di tornare al gol. Sono andato a esultare sotto la curva, mi è anche scappata qualche lacrima e mi sono liberato da tutto quello che ho passato nei mesi precedenti. Era un misto tra emozione e ritornare a fare gol. È vero che quest’anno ho fatto tanti assist ma è ovvio che la cosa che mi piace di più è quando la rete si muove e faccio gol”.
BERARDI SULLA FESTA PROMOZIONE. “I tifosi ci hanno incitato anche nei momenti difficili, soprattutto quando non siamo partiti benissimo. Dopo la promozione dal divano abbiamo attivato FaceTime, ci siamo chiamati tutti sul gruppo e abbiamo festeggiato. Parti dalle cose più brutte che hai passato e arrivi a pensare alle cose più belle che hai fatto durante la stagione. Durante la festa abbiamo dato la coppa a Muharemovic e a Volpato ma la coppa è sparita. L’abbiamo ritrovata il giorno dopo nello spogliatoio. Questa è stata la stagione del riscatto per tutti noi, perché molti di quelli che sono rimasti ci tenevano a riportare il Sassuolo in Serie A. Vorrei dedicare questo campionato anche a Giorgio Squinzi e ad Adriana Spazzoli perché son convinto che saranno orgogliosi di avermi visto alzare la coppa”.