Palmieri: “Berardi è il simbolo del Sassuolo, sono certo che resterà”

Le dichiarazioni del direttore sportivo del Sassuolo Francesco Palmieri sulla promozione in Serie A e sul futuro di Berardi

mohamed bayo

Il direttore sportivo del Sassuolo Francesco Palmieri ha rilasciato alcune dichiarazioni in cui ha mostrato tutta la sua soddisfazione per la promozione in Serie A ormai raggiunta. Il DS neroverde ha poi parlato anche di Domenico Berardi, fuoriclasse del club che sicuramente riceverà nuove proposte in estate.

TORNARE IN SERIE A. “Tornare subito nella massima serie è stato difficilissimo. Quando devi vincere per forza è più facile sbagliare. Ricordo l’inizio, si veniva da uno scivolone con l’ambiente depresso e gente che voleva andarsene. Tutti riconoscono la squadra di valore e forte, ma dietro c’è stato un grande lavoro di tutte le componenti. Abbiamo voluto insieme raggiungere l’unico obiettivo di cui mi ha parlato Giovanni Carnevali nell’investirmi della responsabilità”.

GROSSO. “L’avevamo nel mirino subito. Un’idea vincente. Ci è scattata la voglia di misurarci con un ragazzo che conosceva la B e l’aveva vinta. Una persona speciale, umile, riservata. Un grande lavoratore al quale non piace apparire, poi è tosto come me. Si doveva ricompattare l’ambiente, i successi nascono prima fuori e poi sul campo. L’aspetto gestionale è stato importante. Prima dovevamo rimuovere le scorie, organizzare, mentalizzare e poi le partite a cui ha pensato Grosso”.

GESTIONE DOPO LA RETROCESSIONE. “Lavorando tanto sulla testa dei ragazzi e chi stava attorno. Ricordo il ritiro molto complicato, tra chi abbiamo dovuto mettere fuori rosa. C’era da ricostruire e bisognava convincere qualcuno a restare dopo la grossa amarezza. Il lavoro durante l’anno ha fatto la differenza. Siamo stati bravi a gestire le difficoltà che fuori non si vedono”.

CARNEVALI. “Devo tanto a lui e qualcosa anche lui a me. Gli ho dimostrato tanto con il lavoro e prima come uomo. Se sono qui da tanto è perché con lui ho un legame di stima e amicizia”.

BERARDI. “Lo ringrazio, oltre a essere il campione che sappiamo, e che veniva da 8 mesi di infortunio, quando è tornato ha tirato la carretta. Non c’è stata la benché minima richiesta di cambiare. È felice di stare qui, è il simbolo del Sassuolo, l’ultima bandiera. Noi siamo orgogliosi di averlo. Ho un legame bellissimo con lui, sono certo che resterà e spero a lungo“.

Fonte: Corriere dello Sport

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