A Papa Francesco, figura simbolo di pace e dialogo, va riconosciuto il coraggio di aver preso posizioni nette contro la guerra in Ucraina e il massacro di Gaza. Le sue parole sono risuonate forti, anche per chi non si riconosce nella fede cattolica. Con la sua morte, perdiamo tutti una guida morale. Il lutto è giusto, il cordoglio doveroso.
Ma, come spesso accade in Italia, si è andati oltre. E nel rendere omaggio a un grande del nostro tempo, si finisce per penalizzare chi, da mesi, aspettava una partita, un evento, un momento di passione condivisa. Il rinvio deciso da Gravina è difficile da accettare, reso forse più semplice dal fatto che l’Inter – guarda caso – aveva già giocato (e perso) ieri. Anche questo fa riflettere: si è scelto di programmare il turno tra Pasqua e Pasquetta proprio per accomodare le esigenze nerazzurre.
Ora, con mezza Italia già in viaggio per stadi e trasferte, si blocca tutto. Il risultato? Caos logistico, biglietti da rimborsare, hotel da disdire. Un disastro evitabile.