Francesco Magnanelli, leggenda ed ex capitano del Sassuolo, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso del convegno Mapei Sport, che si è tenuto ieri nella città di Como. Di seguito le sue parole sull’infortunio al crociato patito nel 2016 e sulle differenze tra fare il calciatore e l’allenatore.
INFORTUNI. “Da giocatore non volevo mai uscire dal campo e ne ho pagato le conseguenze perché ho avuto un infortunio al crociato contro la Fiorentina a dicembre e ho cercato di rientrare il prima possibile. Sapevo di essermi rotto il ginocchio ma provavo a dirmi dell’altro. È una sensazione strana che si ha in quel momento e attaccandomi alla forza di resilienza, la competizione, di voler tornare in campo e voler risalire subito in sella, e io di ritorno contro la Fiorentina fissai subito la data per il rientro ed era la gara di ritorno con la Fiorentina e io contro la Fiorentina al ritorno ero in panchina”.
DIFFERENZE TRA GIOCARE E ALLENARE. “È importante la forza di volontà, ci deve essere il supporto dello staff e della società, ci deve essere la forza del giocatore di mettere il recupero davanti a tutto. Io il primo mese e mezzo sono andato via per concentrarmi h24, non perché non volessi stare lì, ma perché volevo concentrarmi sul recupero. Ora tutto questo lo vivo da allenatore. La sfumatura sta nel capire dove spingersi e dove spingere il ragazzo e l’altra bravura è supportare i ragazzi durante gli infortuni, sostenerli con una parola, andare a vedere sul campo quando si allenano”.