Parla Davide Ballardini, dopo la cocente sconfitta contro il Cagliari, in conferenza stampa, analizzando una gara incommentabile che sancisce, con molta probabilità, la relegazione dei neroverdi in Serie B dopo 11 stagioni.
SULLA GARA. “E’ una stagione che non siamo determinati, giochiamo senza furore agonistico. Siamo sempre frenati, perché viviamo una situazione difficile e i giocatori sono condizionati dal momento, anche se sono capaci. Ce la mettiamo tutta ma facciamo troppa fatica“.
SUI CAMBI. “Per me, dopo un primo tempo senza tiri in porta, era importante mettere più qualità e pressione al Cagliari perché dovevamo vincere, ma invece di dare forza ci siamo allargati e abbiamo perso le distanze. La situazione ci condiziona nella testa e nelle gambe“.
SOTTO LA CURVA. “Non sono d’accordo sul discorso legato al non essere andato sotto la curva a prendere gli insulti insieme alla squadra, non c’era bisogno di difenderli. Sono arrivato quando mancavano 11 partite, ho provato a cambiare le cose“.
SULLO STADIO. “Il Sassuolo è abituato a sentirsi sempre in trasferta, non lo si scopre di certo oggi. Io posso dire che i giocatori ci hanno messo tutto il possibile e la situazione li ha condizionati tremendamente. La squadra è mortificata e stravolta, perché la retrocessione non era ciò che si voleva raggiungere. C’è sempre stato impegno e serietà da parte di tutti“.
L’UMORE. “Io e il mio staff avevamo in testa di fare meglio rispetto a quanto fatto da Dionisi, ma parliamoci chiaro, il Sassuolo senza Berardi non ha mai vinto una partita anche se non è una scusa alla quale aggrapparsi. Ci abbiamo provato ma non siamo riusciti a raddrizzare questa stagione tremenda“.