Castillejo rivela: “Sento il calore degli italiani, sull’addio al Valencia…”

Le rivelazioni di Castillejo sul suo addio al Valencia e sul suo approdo al Sassuolo

Serie A

Samu Castillejo ha rilasciato un’intervista a Relevo nei giorni scorsi, in cui ha parlato anche del suo arrivo al Sassuolo e del suo piano per il futuro.

NUOVO INIZIO. “Ci sono fasi per ogni cosa. Ora sono in una fase in cui sono molto, molto felice. In cui io e la mia compagna aspettiamo un bambino, che è una delle cose più grandi che possano capitare a qualsiasi uomo. Con la mia famiglia, lo stesso, ho avuto una nipote, avrò un’altra nipote adesso. Sento il calore degli italiani che mi hanno accolto benissimo fin dal primo giorno e continuano a darmi quell’amore. Sono molto felice, di vivere una fase nuova, con altri compagni di squadra, un altro allenatore e di godermi al massimo questo sport”.

OBIETTIVO. “Il mio unico obiettivo, il sogno che ho da quando me ne sono andato, è tornare a Málaga. Perché è il mio club, perché è la mia gente, perché non sono riuscito a godermelo quanto avrei voluto. Non potevo godermi la mia gente, non potevo godermi il mio stato. È un obiettivo che ho. Non direi a lungo termine, perché non voglio andare lì e sentire la gente dire: ‘È venuto per la pensione’. Voglio andare ad aiutare la mia squadra, non mi interessa in quale categoria mi trovo, potermi godere la mia gente, il mio stadio, ed è l’obiettivo più vicino che ho”.

SULL’ADDIO AL VALENCIA

FINE DEL RAPPORTO CON IL VALENCIA. “Ebbene, il cambiamento è avvenuto da un giorno all’altro, iniziando un precampionato e il rapporto con l’allenatore, dicono, non era buono. Affatto. Ha semplicemente un modello di gioco che forse non si adatta al mio gioco e che sapevo avrebbe sicuramente dovuto abbandonare. Da lì a tutto quello che è stato detto, penso che la cosa sia sfuggita di mano. Mio fratello in quel momento aveva torto e gliene ho parlato, ma quale fratello non difende suo fratello quando legge e vede tante bugie che gli venivano raccontate? Tante accuse. Le atrocità che sono state dette su di me si dicono, è chiaro che dovevo difendermi. Come lo avrei difeso. All’inizio della preseason, in un certo senso, penso che mi abbiano costretto ad andare, puramente. Avevano una situazione economica molto complicata in cui alcune cose, tra virgolette, dipendevano da me, o almeno così dicevano. Quindi la cosa più semplice è puntare il dito contro il giocatore. E alla fine siamo il bersaglio di tutti. È stato il più semplice”.

Subscribe
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

Le Aquile per l’occasione saranno seguite da oltre 230 tifosi che coloreranno di giallorosso il...

Altre notizie